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BEATA GIOVENTÙ - Adolescenza e soddisfazione nei confronti della vita.

  • Immagine del redattore: Laura Romagnoli
    Laura Romagnoli
  • 8 feb 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 12 lug 2024



Ogni anno, da vent'anni, il 10 di Ottobre si celebra nel mondo una giornata dedicata alla salute mentale: il World Mental Health Day.


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Da appassionata di simboli, apprezzo in modo particolare la scelta di far accadere l'evento nel decimo giorno del decimo mese dell'anno (così risulta nel conteggio occidentale) perché il numero 10 indica la fine di un ciclo e contemporaneamente ne annuncia uno successivo che è ancora tutto da costruire.


Vivere in una condizione di salute psicologica significa proprio avere sufficienti energie per mantenersi in equilibrio in questa fase di transizione, per goderne a pieno i benefici.


l'equilibrio in adolescenza


L'adolescenza è quel periodo della vita in cui si fa più fatica a mettere in pari i piatti della bilancia, un po' perché fisiologicamente ci troviamo nel mezzo di un lungo processo trasformativo e un po' perché la struttura psichico-cognitiva necessita ancora di tempo per completare la sua impalcatura di base.


i giovani sono importanti


Il 2022 è stato indicato come l'Anno europeo della gioventù ed è proprio sui giovani e sulla loro salute mentale che la pandemia da Covid-19 ha avuto effetti devastanti. Si è rivelato estremamente difficile restare lontani dagli amici, dalla scuola e da tutte le attività ricreative che in genere arricchiscono la vita di ogni essere umano, in particolare di un giovane.


Le statistiche ci dicono che oggi più della metà delle persone che vivono sul pianeta Terra ha meno di 30 anni e che il 49,2 % degli adolescenti Italiani tra i 14 e i 17 anni risulta "abbastanza" soddisfatto delle proprie relazioni amicali. La percentuale scende al 44% se parliamo di soddisfazione per il tempo libero e non differiscono di molto i dati relativi alla fascia di età 18-19 anni (dati Istat per l'anno 2021).

È fuor di dubbio che si tratti di numeri importanti e rincuora la loro sensibile diminuzione nei casi di "poca o nulla soddisfazione", ma il futuro della nostra civiltà tutta è strettamente vincolato dall'attenzione che riserviamo ai giovani e alle generazioni a venire.



il report dell'oms


I dati OMS stimano che nel 2019, dunque già prima della pandemia, una persona su otto nel mondo convivesse con un disturbo mentale in carenza di servizi specializzati e professionisti competenti che potessero provvedere alla cura/assistenza. Per questo motivo, nel 2022, si è ritenuto necessario stilare un Report sulla salute mentale nel quale si sottolinea quanto sia fondamentale che si lavori tutti insieme, nessuno escluso, per valorizzare ed incrementare le buone pratiche di impegno nei confronti della salute mentale modificando quegli ambienti che, al contrario, impattano su di essa in modo negativo.


cosa possiamo fare per contribuire?


Da sempre i giovani uomini e le giovani donne (ancora di più) devono impegnare una larga parte di questo loro periodo della vita a farsi spazio per occupare un territorio che sembrava gli spettasse di diritto ed invece poi no.

No perchè ad occuparlo ci sono spesso persone che fanno fatica ad immaginarsi "dietro le quinte" più che in prima linea e hanno la sensazione che favorire gli/le emergenti significhi star fuori dal gioco, scomparire. No perché manca un significativo bagaglio di esperienze, che in effetti una persona giovane deve ancora riempire, e infine no perché si attribuisce alla giovinezza un carattere inaffidabile.


Alle istituzioni spetta il compito di lavorare su di un livello macroscopico, garantendo ai giovani del mondo ampio margine di azione così che non debbano sprecare energie per guadagnare visibilità sgomitando; è fondamentale che possano utilizzarle per creare il nuovo invece.


A noi singoli il coraggio di trasformare il paradigma del "possiedo" in quello del "trasmetto" in modo tale che, soprattutto nelle piccole azioni della vita quotidiana, l'atteggiamento sia quello di chi promuove la crescita e lascia sperimentare senza la pretesa di un risultato soggettivamente perfetto.


Non è pappa pronta. È lasciare un segno.

dott.ssa laura romagnoli

PSICOLOGA, PSICOTERAPEUTA

INSEGNANTE DI MEDITAZIONE

TRADUTTRICE NEL SETTORE DELLA PSICOLOGIA

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