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L'EGO, IO... CHI?

  • Immagine del redattore: Laura Romagnoli
    Laura Romagnoli
  • 9 ott 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

La mente e le sue richieste.


Tutti ne parlano, male prevalentemente, e più di qualcuno ne auspica l'annullamento. Ma di preciso questo signor Ego che cos'è e che valenza ha in ambito psicologico?

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ALLO SPECCHIO

Andiamo per gradi e leggi questa storia.

5 o 6 anni fa, non lo ricordo con esattezza, notai sulla vetrina della farmacia vicina allo studio in cui esercitavo allora un annuncio che promuoveva un trattamento gratuito di make up. Entrai a chiedere informazioni più dettagliate e decisi che sarei tornata dopo pranzo per lanciarmi in questa esperienza tutta nuova del "trucco professionale".

Chi mi ha conosciuta dal vivo sa che non mi trucco granché d'abitudine perché mi sento a mio agio così, è un gusto squisitamente personale; diciamo che l'intenzione guida di quella iniziativa fu risultare un po' meno stanca di quanto non fossi in realtà e leggermente più colorita (la mia carnagione segue le tonalità del pallidino andante).

Si fece l'ora e, accompagnata da una collega, mi affidai alle sapienti mani della make up artist alla quale avevo premesso le abitudini di cui sopra e comunicato il desiderio di non volermene discostare troppo. Fu molto rilassante devo dire e faticai a riaprire gli occhi perché la poltrona era anche parecchio comoda. In ogni caso l'artista aveva compiuto la sua opera e mi invitava a rivolgermi verso lo specchio ansiosa di vederci riflessa la mia soddisfazione.

A parole la ringraziai e le feci i complimenti ma temo di non essere riuscita a mascherare la mia espressione di terrore misto a disgusto provocata dal fatto che non ero in grado di riconoscere la mia immagine: allo specchio c'era riflessa una persona che sembrava me, ma aveva dei contorni diversi che non erano miei perché non li avevo mai visti in nessuno specchio, in tutta la vita.

IL SENSO DELL'IDENTITÀ

La truccatrice aveva svolto benissimo il suo lavoro, aveva corretto tutte quelle che considerava imperfezioni e smussato i miei tratti maggiormente pronunciati. Io però rivolevo subito i miei lineamenti (occhiaie comprese) e così salutai cortesemente e appena varcata la soglia del negozio presi delle salviette umidificate dallo zaino e mi struccai alla velocità della luce.

Non fu nulla di relativo al piacersi e quindi voler tornare alla versione originaria perché migliore esteticamente, si trattò piuttosto di un processo che avviene nel cervello e che ha a che fare con il senso della propria identità.


Se ti guardi allo specchio cosa vedi?


Qualsiasi sia la tua risposta, di certo quel che riflette davanti a te non è solo un'immagine ma è la TUA immagine, il tuo corpo del quale puoi percepire il movimento attraverso i canali sensoriali. È qualcosa che non vedi soltanto, possiedi.


È TUTTA COLPA DELL'EGO

Da qualche tempo a questa parte, crescendo nell'era dell'Estrema Sintesi, ci siamo abituati ad attribuire all'Io/Ego tutta la responsabilità del nostro male di vivere e forse abbiamo perso per strada la comprensione della sua natura più profonda.

Sei una persona dai giudizi netti? È colpa del tuo Ego, mettilo un po' a tacere.

Al lavoro non ti valorizzano? È colpa del tuo Ego, si fa sentire troppo poco.

Hai collezionato una serie di relazioni poco appaganti? È colpa del tuo Ego, naturalmente, cosa direbbe Freud?


Allora, proviamo insieme ad addentrarci in un ragionamento complesso. Non per forza difficile, soltanto composto da vari livelli che spiegano il motivo per cui l'esistenza dell'Io/Ego è fondamentale per la nostra stessa sopravvivenza.


I TRE DELL'AVE MARIA

In psicologia, e più nello specifico in psicanalisi (un tipo di psicoterapia, quello che poi ha dato origine a tutti gli altri), la mente umana si regge su 3 istanze fondamentali, 3 aree per così dire che formulano diverse tipologie di richieste.

  • l'Es (pronome tedesco che in italiano tradurremmo con Esso/a), la pulsione, l'energia che insorge dalla presenza di un istinto che chiede di essere soddisfatto senza stare troppo a riflettere sulle modalità attraverso le quali raggiungere tale soddisfazione;

  • il Super-Io (Über Ich in tedesco), che corrisponde al senso della morale e chiede di seguire "l'etichetta" a prescindere da tutto. Ma non solo, inibisce i comportamenti più scellerati attraverso vergogna o senso di colpa, frenando così eventuali escalation di impulsi.


Es e Super-Io da soli però non resisterebbero un giorno e le loro nature agli antipodi condurrebbero all'annullamento reciproco: mancherebbe il terreno fertile per l'esistenza umana.


È qui che entra in gioco

  • l'Io (Ich in tedesco), colui che sta a contatto con la realtà materiale e ne registra gli stimoli, il mediatore che deve tenere insieme ciò di cui l'organismo sente l'impellente bisogno con ciò che è giusto dal punto di vista etico, in parte conscio e in parte inconscio, insomma... quello a cui tocca il lavoraccio.


Ora, di sicuro l'Io/Ego può trovarsi in una condizione di squilibrio per cui il suo intervento di mediazione risulta scarsamente efficace o addirittura assente. Altrettanto con certezza tale malfunzionamento causerà disagio e sarà necessario capire in quale punto si sono inceppati gli ingranaggi, noi psico siamo qui per questo, ma mai, per nessun motivo al mondo dovremmo avere l'obiettivo di zittire o eliminare il nostro Ego. Sarebbe estremamente dannoso, oltre che impossibile, per la psiche.

Il problema non risiede nel fatto che esista un Io, ora sai quanto è indispensabile.

Il problema risiede piuttosto nel fatto che tendiamo spesso ad identificarci con una sola delle sue dimensioni, spostando così il punto di equilibrio. Pensa a quante volte utilizziamo l'espressione "Io sono" al posto di differenziare con "Io mi chiamo", "Io mi occupo di", "Io preferisco".

Abbiamo bisogno di imparare a governare l'Ego, gestirlo con saggezza, prendere atto dei suoi limiti in modo tale che possa svolgere il suo compito senza esagerare col piano materiale o, all'opposto, perdersi nello spazio infinito dell'inconscio.

E per fare tutto questo, dobbiamo prima di tutto conoscerlo.

dott.ssa laura romagnoli

PSICOLOGA, PSICOTERAPEUTA

INSEGNANTE DI MEDITAZIONE

TRADUTTRICE NEL SETTORE DELLA PSICOLOGIA

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