MENTE E CERVELLO
- Laura Romagnoli

- 14 mar 2024
- Tempo di lettura: 3 min
"Sono la stessa cosa?"
Ogni psicoterapeuta sa che corpo e mente sono parti integranti di un unico e meraviglioso organismo: l'essere umano.

Anche se l'area di studi psicologici ha come oggetto d'attenzione principale la mente, durante un percorso di cura è fondamentale tenere in considerazione il corpo nelle sue manifestazioni espressive del volto, della postura e dei processi cognitivi ad opera del cervello.
QUALCHE DEFINIZIONE
Spesso durante i colloqui si dimostra utile ricordare la definizione di mente e cervello per evitare confusione tra i due e per intendere quando ci riferiamo all'una, all'altro o a entrambi come sistema.
Il cervello è una massa di tessuto nervoso racchiusa nel cranio, è l'organo principale del sistema nervoso centrale ed è anche il più complesso nel corpo di un vertebrato. Come tutte le altre parti del nostro fisico, dunque, sia interne che esterne, è visibile e tangibile. Risponde alle regole del mondo materiale.
La mente no.
È l'insieme dei processi del pensiero che regolano le funzioni superiori del cervello umano, le emozioni, i contenuti razionali e quelli dell'inconscio. È intangibile ed invisibile agli occhi.
STRETTA COLLABORAZIONE
All'inizio del XX secolo, in psicologia si inizia ad ipotizzare che le emozioni (dunque la mente) siano direttamente collegate al corpo (il cervello) e alcuni esponenti del settore, come ad esempio William James, erano convinti che gli stati emotivi avessero origine dai cambiamenti fisici interni percepiti dall'individuo.
"Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambi."- Rita Levi Montalcini
Le neuroscienze del secolo successivo approfondiscono le teorie degli studiosi come James e si propongono di capire in che modo, ma soprattutto se, gli stati del corpo influenzino pensieri e comportamenti. Vengono così effettuati diversi esperimenti che hanno come tema le "illusioni corporee". Tali esperimenti consistono nell'utilizzo di varie tecnologie per fare in modo che le persone siano indotte a vedere un'immagine riflessa di un volto diverso dal proprio o un corpo di grandezza significativamente distante dalla realtà, piccolo come quello di una bambola o grande come quello di un gigante.
Si raggiunge la conclusione che sì, le percezioni del cervello sono influenzate in maniera significativa dai sensi e dal corpo, specialmente se esiste una sincronia tra le immagini riprodotte artificialmente e la stimolazione che avviene nella realtà (ad esempio, ricevere una carezza mentre si vede su di un monitor l'immagine di un volto che riceve una carezza).
PRIMA L'UOVO O LA GALLINA?
Ma allora la mente con i suoi processi di elaborazione del pensiero è un elemento più importante rispetto al cervello? E potrebbe esistere anche in assenza di quest'ultimo?
Le scienze tendono a considerare il cervello come una sorta di impalcatura sulla quale si può costituire la mente, ma se è vero che non è possibile individuarne materialmente la posizione...allora come facciamo ad avere la certezza che risieda proprio all'interno della nostra testa?
Per gli antichi addirittura la convinzione era che si trovasse nel cuore, l'organo che le divinità egizie soppesavano per decidere se l'anima fosse meritevole di procedere nell'Aldilà oppure dovesse subire la dannazione eterna.
Questo per dire che in millenni di storia dell'umanità, non è stato ancora possibile individuare una risposta definitiva. Non una che implichi una graduatoria di importanza per lo meno.
Forse ad oggi è più utile un approccio di tipo circolare, che non richiede di individuare un punto di inizio e uno di fine ma che sia in grado di concepire la necessaria interdipendenza tra gli opposti.
COME IN CIELO COSÌ IN TERRA
La mente non appartiene al mondo fisico e materiale, non è sperimentabile attraverso i 5 sensi mentre il cervello sì.
I contenuti-pensiero generati dalla mente non richiedono un supporto fisico per esistere, gli organi sì.
Ma come ogni ciclo che possa dirsi completo, l'elevazione richiede un passaggio attraverso le profondità, l'illuminazione è fatta di zone d'ombra e allo stesso modo l'attività cerebrale necessità di una mente per essere interpretata e acquisire significato.


