top of page

COME STAI? - In salute (mentale).

  • Immagine del redattore: Laura Romagnoli
    Laura Romagnoli
  • 6 giu 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 12 lug 2024



ree



Sappiamo individuare quasi sempre con una discreta certezza i momenti della vita in cui non siamo in equilibrio: lo suggerisce il corpo con le sue rigidità o alterazioni, lo intuisce la mente facendo percepire il suo sovraccarico.



Ma che cosa indica quando invece stiamo bene e ci sentiamo in salute? Secondo quali parametri è lecito affermare che tutto si sta svolgendo al meglio?


UN PO' DI STORIA

I tentativi di superare la sofferenza rappresentano una parte importante del nostro cammino evolutivo, segnano le varie fasi del progresso umano.


In origine erano gli uomini e le donne medicina ad influenzare l'organizzazione sociale dei gruppi più primitivi. Sì, anche le donne. Così svantaggiate nelle possibilità di autodeterminazione negli anni posteriori allo zero e così favorite, alla pari dei loro colleghi maschi invece, durante l'età del bronzo in Egitto per esempio.


Persone esperte nella cura, dicevamo, si riproponevano di guarire il disagio psicologico attraverso le arti magiche comprendendo già allora (siamo nel 2700 a.C. circa) che quel "male di essere, di esistere" coinvolgeva indistintamente corpo, mente e anima.

Sempre più curiosi e bisognosi di risposte alla complessità della natura umana, abbiamo proseguito nell'analisi di tutto ciò che accadeva dentro e fuori di noi ponendo le basi del pensiero scientifico. Nei secoli, l'intenso sviluppo della ricerca interessò moltissimi ambiti e in modo particolare quello della chimica, della biologia e della neurologia.

Grazie alle antiche intuizioni e agli studi compiuti via via sull'organismo umano inteso come sistema mente-corpo, siamo stati in grado di classificare e dunque anche curare alcune patologie mentali in precedenza sconosciute.

LA STORIA SIAMO NOI

Attualmente sono moltissimi gli strumenti che abbiamo a disposizione per elaborare una buona diagnosi relativa ad un disturbo mentale. Questo è vantaggioso.

Fagocitati però da un secolo che corre più veloce della luce, oltre a dimenticarci di assumere stili di vita che favoriscano il nostro benessere abbiamo anche smesso di accorgerci che ci sono momenti in cui tutto funziona: stiamo bene, siamo mentalmente in salute.


La World Health Organization (Organizzazione Mondiale della Sanità per noi in Italia) definisce la salute mentale come uno stato di benessere che consente alle persone di affrontare le situazioni stressanti, superarle e individuare così le proprie risorse.

Ma non solo. Sta bene chi può imparare e lavorare in serenità, contribuendo in questo modo allo sviluppo sia individuale che della comunità cui appartiene.


Dunque stare bene è molto più del semplice non essere affetti da malattia. È una condizione per cui la persona si riconosce in grado di provvedere alla sua quotidianità, stringe relazioni significative e gratificanti con i suoi simili, affronta i cambiamenti sentendosi parte di un processo, gestisce i conflitti interiori.


FALSE CREDENZE

Perciò essere psicologicamente in salute significa vivere senza il minimo problema o disagio?

No.

La buona salute mentale è caratterizzata da un equilibrio interiore che rende la persona in grado di fare appello a tutte le risorse di cui è dotata per affrontare i cambiamenti, fluidi o densi che siano. Le criticità della vita non sono indice di patologia, il modo in cui ci relazioniamo con quelle difficoltà eventualmente lo è.

Abbiamo imparato a cogliere i segni del malessere sia fisico che psichico e questo ci ha permesso di svilupparci nel corso delle generazioni, di sopravvivere come specie ai cambiamenti ambientali. Ora però è tempo di aggiungere a questi apprendimenti importantissimi anche altri tipi di consapevolezze, come ad esempio quelle che rispondono al bisogno di sapere quali sono gli indicatori del benessere.


NUOVI APPRENDIMENTI

La società e la rete internet sono piene di consigli utili a riconoscere tutti quei fattori che possono mettere a rischio la salute mentale. Saper individuare un sintomo, come dicevo, attiva la ricerca di una soluzione e questo è un meccanismo adattivo che consente di proseguire ad evolvere.

Così però la nostra attenzione risulta sempre, costantemente, puntata su ciò che potrebbe rappresentare una difficoltà e ci dimentichiamo di accorgerci che nella vita si verificano anche molte occasioni in cui stiamo bene, ci sentiamo felici e raggiungiamo traguardi.

Ecco qui allora alcuni parametri di buona salute mentale che puoi utilizzare per riflettere su "ciò che va".


  • Le relazioni che instauri con amici, familiari, partners, colleghi di lavoro e conoscenti. Queste sono tutte persone che incontri quotidianamente in quanto fanno parte dei tuoi sistemi di riferimento: puoi contare su alcuni di loro? Ne hai stima e fiducia? Senti di ricevere altrettanto? Il tuo valore viene riconosciuto?


  • I pensieri e il modo in cui sono organizzati. Nella mente avvengono continuamente processi di elaborazione del pensiero e il risultato di tali operazioni influenza sia gli stati d'animo che i comportamenti. Oltre a porre attezione ai problemi che devi risolvere, riesci a dedicare dei pensieri alle esperienze gradevoli? Lo sviluppo dei tuoi pensieri conduce ad un'azione da parte tua (un passo che ti avvicini all'obiettivo)? Riconosci e puoi accettare i momenti più confusi in cui le risposte non arrivano nell'immediato?


  • Le emozioni. Ne esistono di gradevoli e sgradevoli, tutte comunque fondamentali per l'esistenza. Le riconosci quando si manifestano in te? Sai attribuire loro un nome? Una volta fluito il loro tempo fisiologico di manifestazione, ti è possibile lasciarle andare? Le puoi comunicare ad altri, ne puoi parlare?


  • La richiesta di aiuto. La grande sete di conoscenza ha fatto sì che ci specializzassimo in una molteplicità di professioni e che, grazie a ciò, esista sempre qualcuno competente laddove noi in prima persona non abbiamo avuto modo di maturare . Riesci a cogliere il momento in cui è bene procedere chiedendo un sostegno? Sai che farsi aiutare non significa dare ad altri la responsabilità della tua crescita personale o che sei incapace di provvedere a te stessa/o?


Se la risposta a queste domande è affermativa, allora è molto probabile che la tua struttura psichica sia solida e che tu possa rispondere efficacemente ai bisogni del momento.

Se così non fosse, ricordati che l'equilibrio non è mai una condizione fissa e immobile. Può variare perché è in continuo movimento come tutto ciò che rientra nella nostra natura, ed è proprio in funzione di quella variabilità che si può raggiugere una nuova fase di benessere dopo aver attraversato un eventuale periodo di crisi.

dott.ssa laura romagnoli

PSICOLOGA, PSICOTERAPEUTA

INSEGNANTE DI MEDITAZIONE

TRADUTTRICE NEL SETTORE DELLA PSICOLOGIA

  • Instagram
  • Youtube

Iscriz. Albo Psicologi Piemonte n. 5182

P. Iva 10492330013

© Copyright - dott.ssa Laura Romagnoli. Created with Wix.com

bottom of page