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SINDROME DA RIENTRO

  • Immagine del redattore: Laura Romagnoli
    Laura Romagnoli
  • 12 set 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

"Quando riprendere a lavorare dopo le vacanze crea malessere".

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È quasi finita l'estate e la stragrande maggioranza delle persone ha ripreso a pieno ritmo tutte quelle attività che fanno parte della routine quotidiana. Se gli impegni di vario genere, ma soprattutto lavorativi, si sono nuovamente impossessati della tua vita noncuranti di quanto stavi bene in vacanza, questo articolo fa al caso tuo.


Prima di addentrarti nel vivo dell'argomento, però, è importante che tu tenga a mente due concetti fondamentali senza i quali si rischia di comprendere solo in parte l'argomento.


1 - LA VACANZA È IL NOSTRO AVATAR


Te lo ricordi il personaggio di Jake Sully in Avatar, il film di James Cameron?

Jake è un ex marine invalido e costretto su una sedia a rotelle che però quando si connette al proprio Avatar può diventare un essere agile e scattante, dotato di riflessi ed ingegno al di sopra della media. Ecco, la pausa estiva trascorsa nella località prescelta per le vacanze spesso diventa lo spazio in cui manifestare una sorta di "superpotere" che ci trasforma in persone capaci di leggerezza, di sorridere e gioire per le cose semplici nonché disponibili all'incontro.


Ciò accade, come per magia, perché un luogo fisicamente diverso dall'abitudinario stimola la creatività e ci aiuta a far emergere quelle parti di noi che sembrano non trovare spazio nel quotidiano.


2 - NON TUTTO LO STRESS VIENE PER NUOCERE


Per noi esseri umani, lo stress è una funzione di base importantissima grazie alla quale possiamo comprendere i nostri limiti di prestazione. La risposta "stress" si attiva a fronte di input esterni che ci costringono ad uno sforzo giudicato eccessivo.


Dunque lo stress non è di per sé una patologia.

Tanto è vero che oggi in psicologia distinguiamo tra due diversi tipi di stress chiamati distress ed eustress, il primo considerato negativo e il secondo positivo.

Quando siamo soggetti ad eustress, generalmente diciamo che la nostra salute va migliorando e accrescono le nostre condizioni di benessere perché questo è il genere di tensione che ci fa muovere per ritrovare un equilibrio sia fisico che psichico.

Il distress invece, chiamato anche "negativo", debilita l'intero organismo facendo insorgere una sensazione di oppressione insieme alla convinzione che sia impossibile dirigersi verso un cambiamento.

Se ti sono chiare queste due premesse, possiamo cominciare a parlare di Post-Vacation Blues: la ormai famosissima sindrome da rientro dalle vacanze.


"Ti invito al viaggio in quel paese che ti somiglia tanto" - Invito al viaggio, F. Battiato

PESSIMISMO E FASTIDIO


Io e le mie amiche, da giovani, usavamo questa espressione per indicare un pervasivo stato di insoddisfazione e irritabilità che ci coglieva in un dato momento a seguito di qualche avvenimento avverso.

E in effetti la sindrome da rientro comporta proprio, tra i vari sintomi, irritabilità, tensione, ansia ma anche problemi di concentrazione, dolori muscolari e disturbi del sonno.

Secondo i dati Istat ne soffre 1 italiano su 10 mentre per la Società Italiana di Psichiatria la percentuale sale al 35% con una incidenza particolare nella fascia d'età 25-45. Ciò che queste persone trovano sulle loro scrivanie al rientro dalle vacanze è una mole di lavoro che nel frattempo si è accumulata o che non è potuta giungere a compimento a causa della grande stanchezza di fine periodo. In molti casi, inoltre, alla casella postale traboccante di mail si aggiungono delle criticità (nuove o preesistenti) che naturalmente durante le vacanze non hanno avuto il buon cuore di risolversi da sole.


Di solito i sintomi da Post-Vacation Blues vanno riassorbendosi sul breve periodo, ma sono da prendere seriamente in considerazione perché potrebbero rivelarsi preziosi indicatori di qualcosa che ci riguarda più complessivamente.


Nell'attesa di comprendere meglio il tuo vissuto, se senti che ciò che hai appena letto ti riguarda, ecco qui alcune strategie utili che di solito noi psicologi suggeriamo come aiuto ad affrontare tale stress. Applicale per come ti è possibile cercando di adattarle alla tua realtà, ma soprattutto evita pensieri del tipo "questo è impossibile", "quest'altro non si potrà mai fare", "per questo invece ci vorrebbe un miracolo" e abbi fiducia in te.

  • Riporta alla memoria gli stati d'animo e le esperienze gradevoli che hanno caratterizzato la tua vacanza, diventeranno il tuo luogo sicuro in cui rifugiarti per smaltire un po' di pressione;

  • Pratica movimento fisico (o sport) regolarmente, così placherai il sovraccarico di pensieri;

  • Mangia e dormi seguendo orari che ti facciano davvero stare bene, la mente non è lucida se il corpo non riposa e digerisce il dovuto.

  • Riprendi a lavorare in modo graduale, magari iniziando a smaltire gli impegni che richiedono meno sforzo. Le cose non hanno tutte la stessa urgenza, siamo noi che gliela attribuiamo.



dott.ssa laura romagnoli

PSICOLOGA, PSICOTERAPEUTA

INSEGNANTE DI MEDITAZIONE

TRADUTTRICE NEL SETTORE DELLA PSICOLOGIA

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Iscriz. Albo Psicologi Piemonte n. 5182

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